Caroli Hotels

Cicloturismo nel Salento

CICLOTURISMO NEL SALENTO E NEL CAPO DI LEUCA

INTRODUZIONE

La penisola salentina è un ponte gettato verso l’Oriente. Da sempre terra di passaggio, crocevia di tante rotte nel Mediterraneo, merita un viaggio a pedali: si respira ancora il fascino di un mondo fatto di muretti a secco, piccole strade e grandi spazi ideali per il cicloturismo. Terra di vento, di sole e di mare, ha una storia affascinante da raccontare. Fino a pochi secoli fa il Salento era ricoperto da boschi di leccio, era una terra di lussureggianti foreste. L’immagine del paesaggio è radicalmente cambiata nel tempo: oggi il segno distintivo è l’ulivo. A partire dal XII secolo l’economia dell’olio d’oliva si fa spazio a spese della macchina e dei boschi. I mercanti veneziani, toscani, genovesi e perfino dell’Europa centrale aprono nei porti pugliesi filiali con ampi magazzini per il commercio dell’olio. Nel sottosuolo delle città sorgono migliaia di frantoi ipogei. Le masserie, centri agricoli e presidi militari oltre che politici, bellissime nelle loro forme, punteggiano la campagna e ne hanno determinato il disegno insediativo, caratterizzato da piccoli centri. Altro segno distintivo sono le torri costiere di avvistamento che si susseguono lungo tutte le coste e che ci parlano dell’atavica paura delle invasioni. Capoluogo del Salento, centro economico e cuore culturale è Lecce, città che ammalia per la sua vitalità artistica e per il suo barocco esuberante nel colore dorato della pietra locale. Il territorio della provincia comprende ben sei parchi naturali, un’area marina protetta e numerosi siti di importanza comunitaria, che testimoniano l’impegno e la volontà di tutelare un ricchissimo patrimonio naturale.

LE STRADE

La rete stradale del Salento è particolarmente adatta al cicloturismo leggero, grazie alla buona copertura di asfalto e al territorio pianeggiante, che raggiunge un’altezza massima di 200 m nelle Serre. Grandi scorci di paesaggio soprattutto lungo le litoranee. Le strade sono trafficate solo ad agosto. Esiste comunque una fitta rete di secondarie all’interno.

Litoranea Porto Selvaggio – Sant’Isidoro.

1. DA GALLIPOLI A SANTA MARIA DI LEUCA

La via ionica lungo il tacco d’Italia parte da Gallipoli, la città bella (dal greco kalé polis), che sembra galleggiare sulle acque e prendere il largo verso mari ignoti, per approdare a Santa Maria di Leuca, la famosa Finibus Terrae, dove finisce la terra e si entra in una dimensione di grandi spazi, fatta di mare e immaginazione. Si pedala seguendo la costa bassa e sabbiosa, dove si incontrano gli antichi guardiani: le torri costiere cinquecentesche che danno il nome alle località balneari. Il mare è particolarmente cristallino e meritano una sosta per bagno Torre Mozza e Marina di Pescoluse, detta ”le Maldive del Salento”. Oltre che per il mare, il paesaggio si caratterizza per la presenza della macchia mediterranea a degli ulivi. Si incontrano due parchi naturali regionali, quello di punta del Pizzo, uno degli ultimi esempi del sistema di paludi costiere dell’arco ionico-salentino e quello del Litorale di Ugento. Sui resti dell’antico porto di Ausentum (IV-II secolo a.C.), utilizzato dallo stesso Annibale, sorge oggi la Torre di San Giovanni. Giunti al santuario di Santa Maria di Leuca, si aggira il capo affacciandosi sull’Adriatico caratterizzato da una strada costiera delle alte falesie.

Foto: Sant’Isidoro.

INFO DEL VIAGGIO

Lunghezza: 56 km Dislivello: 145 m

Punti di partenza: stazione Sud-Est di Gallipoli

Punto di arrivo: stazione Sud-Est di Gagliano Leuca

Percorso: asfalto

Meccanici: a Gallipoli, Sandro Carrozza, via Firenze 13, tel. 0833 274754

Dove mangiare: a Gallipoli, Trattoria L’Angolo Blu, via Muzio 45, tel. 0833 261500, www.langoloblutrattoria.it e La Pizza da Franco alla Vecchia Gallipoli, piazza Duomo, tel. 347 6108386

GALLIPOLI: La Riviera Nazario Sauro si snoda lungo il perimetro del nucleo storico al di sopra delle antiche mura offre scorci sull’isoletta del Campo e l’isola di Sant’Andrea con il faro. Ci sono parecchi locali dove è possibile gustare un aperitivo godendosi il tramonto.

TORRE DEL PIZZO: Il Parco naturale regionale Litorale offre una rete di sentieri nel tipico ambiente costiero che caratterizzava un tempo il litorale ionico salentino con dune e zone paludose. Dalla spiaggia si gode una splendida vista di Gallipoli.

UGENTO: I resti dell’antico porto di Ausentum sono inseriti nel perimetro del Parco naturale regionale Litorale, caratterizzato da una folta pineta. Merita una sosta Torre Mozza per il mare particolarmente cristallino.

MARINA DI PESCOLUSE: Nota come le “Maldive del Salento”, la località ha ricevuto la Bandiera Blu dal 2009 al 2011. Ha bassi fondali, sabbia bianca e finissima, acque limpidissime e dune ricoperte di acaie e giglio bianco.

SANTA MARIA DI LEUCA: Appare bianca (dal greco leuké, bianca) lungo la costa. Caratterizzata dal cima mite, è diventata già da fine Ottocento un luogo di villeggiatura d’élite come testimoniano le ville di gusto eclettico sul lungomare Colombo.

SANTUARIO DE FINIBUS TERRAE: Sorge sull’antico lapygium promontorium di Santa Maria di Leuca, luogo di culto romano legato a Minerva: dal piazzale si gode di un’ampia vista sullo Ionio.

2. L’ANELLO DI OTRANTO

Sicuramente una delle più belle strade da percorrere in bici, la litoranea sud-est del Salento ci porta da Otranto attraverso alcune delle più affascinanti e caratteristiche località balneari della zona. Si pedala sospesi tra cielo e mare. Mentre si procede lungo la strada, panoramica e ricca di curve, lo sguardo spazia verso il mare blu e all’orizzonte si intravedono i monti dell’Albania. Da Porto Badisco, secondo Virgilio il primo approdo di Enea in Italia, si giunge all’incantata Santa Cesarea Terme, con palazzi in stile moresco (splendido palazzo Sticchi) e quattro sorgenti termali di acqua sulfurea, fino ad arrivare a Castro Marina divisa in parte alta con il castello e parte bassa con il pittoresco porticciolo. La costa alta e rocciosa ci parla dell’antica frequentazione dei luoghi da parte dell’uomo. Numerose sono le grotte che si incontrano, dalla grotta dei Cervi con le pareti dipinte con graffiti di scene di caccia (4000-2000 a.C.), alla grotta Romanelli, uno dei giacimenti preistorici più importanti d’Italia, alla famosa grotta Zinzulusa così chiamata perché ai primi pescatori che vi entrarono le stalattiti e stalagmiti apparvero come degli straccetti appesi, detti “zinzuli”. Si ritorna dall’interno, attraversando piccoli borghi immersi negli uliveti, tra cui Minervino di Lecce con il dolmen Li Scusi, uno dei più grandi di Puglia, e Uggiano la Chiesa, antica torre di avvistamento a protezione di Otranto.

Le due sorelle di Torre dell’Orso

INFO DEL VIAGGIO

Lunghezza: 50 km Dislivello: trascurabile Punti di partenza: Otranto Punto di arrivo: Otranto

Percorso: asfalto che segue nella prima parte la strada litoranea e poi si addentra nell’interno

Meccanici: Chiriatti Moto, Via Sn Giovanni 13, Otranto, tel. 0836 801218, www.chiriattimoto.it

Dove mangiare: a Otranto, Ristorante Pizzeria Il Castello, piazza Castello 19, tel. 0836 802785 OTRANTO: La Cattedrale in stile romanico, che merita una visita accurata, ha il pavimento ricoperto da un prezioso mosaico, uno dei più estesi della Puglia. Rappresenta un enorme albero della vita, che simboleggia la storia dell’uomo con un chiaro messaggio di salvezza.

TORRE SANT’EMILIANO: La bellissima Torre si innalza su uno sperone roccioso dominando un vasto panorama.

PORTO BADISCO: Probabilmente un fiordo scavato da un antico fiume, merita una sosta per le acque limpidissime e per assaggiare i migliori ricci di mare della penisola e il tradizionale panino mortadella e provola piccante.

SANTA CESAREA TERME: Girata in curva compare all’improvviso, adagiata su un verde pendio digradante verso il mare, nella sua eleganza dal sapore orientale.

CASTRO MARINA: “Un simile spettacolo bisogna vederlo…”, così affermava Ulderico Botti che nel 1870 inizi  l’esplorazione della grotta Zinzulusa. Visite guidate in barca sono organizzate dall’Ufficio Turistico di Castro Marina.

CASTRO: Notevole è il panorama dalle mura del Castello Merita una visita l’antico porticciolo, dove si possono ammirare le grotte scavate che servono da magazzino ai pescatori.

MINERVINO E UGGIANO LA CHIESA

 

IL SALENTO

DA GALLIPOLI A SANTA MARIA DI LEUCA

Dove s’incontrano le acque blu dello Ionio e dell’Adriatico, un braccio d’Italia bianco e calcareo si allunga verso l’Oriente che da qui non dista molto. Quella salentina è una penisola baciata dal sole che insegue nitidi orizzonti. Sull’ultimo lembo dell penisola italiaca c’è il Santuario di Santa Maria di Finibus Terrae. E’ infatti laggiù che finisce la terra e si entra in una dimensione fatta di mare e immaginazione: la vista si ferma dove cielo e mare si incontrano, ma la fantasia va oltre.

Oggi il tacco della penisola è un pezzo d’Italia dove si respira ancora il fascino di un. Mono fatto di uri a secco e piccole strade che sembrano essere state costruite apposta per pedalare in grandi spazi. Se è vero che il Salento è terra di passaggio, merita senz’altro un viaggio a pedali.

L’itinerario parte da Gallipoli, l’antica <<Kalè polis>> che si sporge nelle acque dello Ionio su una piccola isola rinchiusa da mura fortificate e collegata con un pinte alla terraferma. Si pedala subito verso sud, costeggiando prima il lido San Giovanni e successivamente la Baia Verde. La strada torna verso l’interno per tornare nei pressi della costa della Marina di Mancaversa. Per quanto riguarda l’orientamento, questo itinerario “chiede” gentilmente al ciclista di mantenersi sempre lungo la costa per raggiungere, a 23 km dalla partenza, l’antica <<Ausentum>> (rovine archeologiche) e la Torre San Giovanni.

Qui si lascia la costa per piegare verso l’interno: dopo 1,2 km si va a destra lungo la strada ce punta decisa vero Santa Maria di Leuca. Da questo momento la strada corre parallela alla costa, ma per arrivare sul litorale, che nei pressi del Capo diventa roccioso, è necessario effettuare brevi deviazioni verso Torre Mozza, Marini, Marina di Pescoluse, Torre Vado e Torre San Gregorio. Raggiunta Marina di Leuca (circa 25 km da Ausentum) , si prosegue aggirando il Capo e poi lungo la strada costiera, caratterizzata da alte falesie (belle quando fioriscono le euforbie) affacciate sull’Adriatico.

Si pedala per 7 km fino al bivio per Gagliano del Capo, dove si gira a sinistra, si attraversa il centro abitato fino alla stazione, per salire infin sul treno alla volta di Gallipoli.

Torre Squillace

DATI TECNICI

Percorso: km 55: Gallipoli-Marina di Mancaversa-Torre San Giovanni (Ausentum) Marina di Leuca-Capo Santa Maria di Leuca-Gagliano del Capo. Su strade poco trafficato.

Difficoltà: si tratta di un percorso molto scorrevole, praticamente privo di rivelanti asperità altimetriche. In questa zona il nemico principale dei ciclisti è il vento, che pu  creare non pochi problemi quando ostacola una pedalata regolare e costante. Tra andata e ritorno è consigliabile preventivare una giornata intera (3-4 ore in bici).

DA NON PERDERE: una visita guidata nel centro di Gallipoli con la cattedrale di Sant’Agata, i frantoi ipogei, i suoi palazzi, i bastioni, le vie lastricati, le chiese di tufo chiaro e le bianche abitazioni che annunciano il vicino Oriente. Caroli Hotels promuovono e organizzano “Invito a palazzo”, passeggiate nella città antica alla scoperta di palazzi storici.

3. PARCO OTRANTO – SANTA MARIA DI LEUCA – BOSCO DI TRICASE

Il percorso da Otranto Santa Maria di Leuca è uno dei più belli e affascinanti dell‘intera Puglia. Dalla litoranea, che a tratti sembra sospesa tra il cielo ed il mare, lo sguardo spazia verso l’orizzonte di una bellezza da togliere il fiato.

Otranto Faro Palascia

L’itinerario è abbastanza semplice e si snoda sulla litoranea per circa 70 km alternata da piccole salite e dolci discese. Come le trine di un merletto, segue i contorni della costa alta e frastagliata, tra i fiordi vestiti di macchia mediterranea che si inabissano nell’azzurro del mare. Un continuo susseguirsi di salite e discese, curve spettacolari e tutti colori di un paesaggio meravigliosamente unico, tutelato dal Parco Costa Otranto Santa Maria di Leuca.

Una sosta è d’obbligo nella baia di Porto Badisco dove la leggenda dice che sbarcò Enea l’eroe troiano in fuga da Troia. Quindi si supera Santa Cesarea Terme, il centro termale dalle acque solfuree e si arriva a Castro, la città arroccata sul mare.

A Castro l’occasione è perfetta per gustare un gelato artigianale oppure un bel piatto di frittura di mare a base di pesce fresco nella famosa friggitoria.  Altra sosta a Tricase Porto per un caffè, a Marina Serra per ammirare la piscina naturale e poi si pedala fino al Ciolo il fiordo ed il ponte più belli del Salento.

Da qui, l’ultimo sforzo di pochi chilometri è ripagato dalla indescrivibile bellezza del promontorio di Leuca. Siamo arrivati al capo De Finibus Terrae come la chiamavano i Romani. La sosta nel piazzale della Basilica-Santuario dove si erge anche il Faro di Leuca, rappresenta molto più di un arrivo. L’ampio orizzonte, la bellezza del luogo e la spiritualità che si respira, ripagano di tutta la fatica del viaggio.

ALTRI ITINERARI

A. UGENTO – ACQUARICA DEL CAPO: Itinerario naturalistico Archeologico

Descrizione: L’itinerario si sviluppa soprattutto su strade percorribili con l’auto anche se si consiglia l’uso di mezzi lenti (bicicletta o a piedi): i punti di interesse sono raggiungibili in auto ma in alcuni tratti è necessario andare a piedi. Tali tratti sono riferibili al Parco Naturale Regionale del Litorale di Ugento. Sono previsti punti di sosta (aree attrezzate, pinete, parchi); è possibile pernottare nelle strutture ricettive del Gruppo Caroli di Gallipoli e Santa Maria di Leuca.

Tempi di percorrenza: 4 giorni

Mezzi consigliati: bicicletta, piedi, ma è percorribile quasi integralmente anche con mezzi a motore Partenza: Ugento – Arrivo: Acquarica del Capo

Lunghezza: 70 km

             

B. SPECCHIA – SANTA MARIA DI LEUCA: Itinerario della Fede

Descrizione: L’itinerario segue soprattutto strade percorribili con l’auto, ma si consiglia l’uso di mezzi lenti per rivivere le suggestioni delle tappe dell’antico pellegrinaggio verso il santuario di Santa Maria di Leuca. Tutti i punti di interesse sono raggiungibili con l’auto; solo in alcuni tratti è necessario proseguire a piedi. In via generale, il percorso a piedi o in bicicletta è sicuro; di rado si attraversano strade a traffico intenso. Sono previsti numerosi punti di sosta (aree attrezzate, pinete, parchi); è possibile pernottare in masserie e in strutture ricettive, localizzate nei piccoli centri storici o nelle aree rurali.

Tempi di percorrenza: 4-5 giorni

Mezzi consigliati: bicicletta, piedi, ma è percorribile quasi integralmente anche con mezzi a motore.

Partenza: Specchia – Arrivo: Santa Maria di Leuca

Lunghezza: 70 km

  1. DEPRESSA – DEPRESSA: Itinerario delle Falesie

Descrizione: l’itinerario è costituito da tratti costieri e subcostieri che si sviluppano da Nord a Sud . E’ possibile utilizzare l’auto ma si consiglia l’uso di mezzi lenti perché, in molti casi, è necessario proseguire a piedi. Questi tratti, tuttavia, caratterizzano in maniera più particolare l’itinerario, consentendo di assaporare appieno il paesaggio delle falesie della costa adriatica del Salento meridionale, come gli affascinanti “cammini” che conducono alle grotte Cipolliane, al Ciolo o alla Torre del Sasso. In via generale, il percorso a piedi o in bicicletta risulta in sicurezza; di rado si attraversano strade a traffico intenso. Sono previsti numerosi punti di sosta (aree attrezzate, pinete, parchi); è possibile pernottare in masserie e in strutture ricettive, localizzate nei piccoli centri storici o nelle aree rurali.

Tempi di percorrenza: 4-5 giorni

Mezzi consigliati: piedi o bicicletta. Percorribile anche con mezzi a motore, ma effettuando percorsi esclusivamente a piedi.

Partenza: Depressa, frazione di Tricase – Arrivo: Depressa, frazione di Tricase

Lunghezza: 65 km

  1. NOCIGLIA – MIGGIANO: Itinerario dei Paduli

Descrizione: L’itinerario si snoda soprattutto su strade percorribili con mezzi lenti (bicicletta o a piedi), che permettono di osservare e di “vivere” il paesaggio salentino. Quasi tutti i punti di interesse sono raggiungibili anche in auto, sebbene in alcuni tratti sia necessario proseguire a peidi.

Sono previsti numerosi punti di sosta (aree attrezzate, pinete, parchi); è possibile pernottare in masserie e in strutture ricettive, localizzate nei piccoli centri storici o nelle aree rurali.

Tempi di percorrenza: 4 giorni Mezzi consigliati: bicicletta, piedi

Partenza: Nociglia – Arrivo: Miggiano

Lunghezza: 60 km

  • “L’Italia in bicicletta” Ed. Touring Club Italiano
  • “Vacanze in Bicicletta” Le Guide di Airone, Touring Club Italiano

SERVIZI PER I CICLOTURISTI

Ricca prima colazione a buffet

Possibilità di packed lunch (frutta, succo di frutta, panini, acqua, bibita in lattina) Cucina sana ricca di prodotti locali, alcuni a km 0, provenienti direttamente dall’orto dell’albergo

Merenda pomeridiana

Possibilità di parcheggio bici (sia interno alla struttura sia in camera) Degustazioni ed aperitivi in terrazze vista mare, a bordo piscina, nei  giardini e nelle scuderie dell’ottocentesca Villa la Meridiana

(aderente Associazione Dimore Storiche Italiane)

Servizio lavanderia

Free Wi-Fi

Selezione di libri dedicati al cicloturismo e/o mappe sui percorsi nel Salento

Piccola Ciclo – officina e contatti per ciclo officine specializzate nella zona

Servizio guida ambientale escursionistica

Trasferimento bagagli

Taxi privato

Trasferimento e pick up dall’albergo alla partenza del trekking e viceversa·

Per maggiori informazioni e tariffe: centroprenotazioni@carolihotels.it – 0833 202536

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