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Un mancato evento internazionale a Gallipoli sul “paesaggio” del Salento

Rinunciare ad un evento culturale internazionale in programma per la fine di marzo a Gallipoli nel tempo che corre a causa dell’incombente pandemia, costituisce un’abdicazione sociale benchè essa sia indirizzata a difesa della nostra salute. Ed è del tutto sorprendente accettare un così grave evento che sospende quello in programma ed anch’esso Internazionale” incentrato sulla vita del nostro passato nella più ampia conoscenza e tutela paesistica su cui è pronto l’evento gallipolino con il contributo di studiosi euro mediterranei.

L’incontro è da intendere soltanto sospeso mentre le trenta relazioni, sulla bellezza del nostro territorio e città nel paesaggio di natura, sono stati raccolti in schede dell’elegante pubblicazione allestita dal Centro Studi Fondazione Caroli con sede a Santa Maria di Leuca.

Il book contiene i compendi delle relazioni redatte con il sapere e le esperienze; le più diverse sul tema.

Gli autori sono provenienti dalla Spagna, Francia, Germania, Croazia, Cipro, Siria e dal Salento con le ricerche compiute da studiosi locali accanto al gruppo di relatori italiani appartenenti alluniversità di Lecce, Torino, Roma, Venezia, Napoli e da professionisti autori di ricerche di varia umanità.  Come è noto il paesaggio nella sua attuale configurazione di luogo, con architetture antiche e moderne, con specificità agresti e artigianali, con ricchezza di opere d’arte figurative nelle strutture ambientali delle città inserite nella sorprendente natura geografica interna e costiera, propone l’assunzione delle diverse discipline a cui appartengono i relatori sull’arte figurativa, l’architettura, le opere edilizie e infrastrutturali della  cartografia storica e recente con interventi restaurativi, impianti di utilità sociale nonché altre discipline che pongono in rilievo il turismo e le peculiarità dei centri del Salento.  Gli autori ne hanno studiato il dettaglio e l’insieme attingendo alle società del tempo che hanno realizzato l’attuale portato storico che corona il diadema del territorio nella sua invitante accoglienza residenziale, nella sua bellezza di natura, nella ricchezza di opere d’arte figurativa che punteggia numerosi organismi urbani.

L’evento è stato organizzato con la collaborazione fattiva della Caroli Hotels nella sede dell’albergo Bellavista” a Gallipoli ed è incentrato su studi e ricerche organizzate dalle Università di Napoli Federico II e della Campania Luigi Vanvitelli rispettivamente dal prof. Alfredo Buccaro, direttore CIRICE, Centro Interdisciplinare di Ricerca sull’iconografia delle Città Europee e dal prof. Architetto Ciro Robotti dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli” e direttore della Collana di Studi IMAGINES” noto studioso delle arti figurative salentine.

I lavori dell’Incontro di Studi -con ricerche in itinere- sono espressi nel tema Il Paesaggio euro-mediterraneo tra segni, immagini e identità. Strategie comunicative e operative”, che trova gli indirizzi storico-critici nel precedente incontro svoltosi nel 2019 a Gallipoli su Segni, immagini e Storia dei centri costieri euro-mediterranei. Varianti strategiche e paesistiche”.

I due temi trattano la stessa problematica, che prende forma attuativa dalle indicazioni della Convenzione Europea del Paesaggio” redatta a Firenze nel 2000 e sottoscritta dai Paesi europei.

Il contenuto degli indirizzi operativi è finalizzato a nuovi orizzonti progettuali con strategie di pianificazione per ritrovare applicazioni innovative in relazione alle risorse umane nell’ambiente di ciascun luogo e in rapporto agli interessi collettivi territoriali.

E’ stato utile raccogliere alcune esigenze sulla possibile operatività in ordine alla Convenzione”, che sollecita nuovi modelli di comportamento degli abitanti in relazione al proprio centro abitato e al territorio nel paesaggio come nucleo di rinnovato interesse sociale.

Sono modelli che richiedono una estesa attività partecipativa sorretta da propensione, da parte delle comunità, nelladerire ai principi relativi al riconoscimento storico e tettonico e alla volontà di valorizzare le risorse dei singoli centri storici che compongono il mosaico di identità del  del Salento con indirizzi euro-mediterranei e anche con sviluppi turistici a sostegno della risorsa naturale quale è il paesaggio, bene” per eccellenza del Salento.

La qualità dei risultati potrà costituire il fondamento di identità condivise dagli abitanti, partecipi del progetto urbanistico-territoriale e quindi del benessere solidale delle collettività che articolano il territorio.

L’evento intende delineare alcuni segmenti che vedono luomo nel tempo e nello spazio ovvero i protagonisti nella storia e nella geografia di luoghi assunti per la narrazione incentrata sulletà antica greco-romana sino al periodo delle attività darte della maniera.

In questi segmenti conoscitivi sono collocate alcune letture di opere darte – musive, daffresco, cartografiche e architettoniche — che esaltano in dettaglio gli sviluppi artistici nel territorio salentino, rimandando ai protagonisti e artisti del passato e a quelli che arricchiscono i centri con i loro interventi operativi nei tempi a noi prossimi.

Il  tema Paesaggio” è incentrato sui Centri Storici, col patrimonio artistico e  di bellezze naturali  quali  fattori determinanti di una politica di riequilibrio territoriale del Salento che vede da un lato la caratteristica di essere estremamente stimolante, poiché propone il suggerimento di considerare il patrimonio storico-artistico non come una sovrastruttura ma come risorsa primaria del territorio, e dunque tale da costituire anche autonomamente strumento di progresso civile ed economico.

Considerare le preesistenze ambientali e i valori del paesaggio come fattore economico, riporta in primo piano i problemi della gestione programmatica delle risorse e degli interventi a livello locale.

La conquista attuale, sociale e culturale, è dunque nell’aver riconosciuto che il passato deve rimanere un elemento costitutivo della presente civiltà urbana e che il mezzo per conservare all’eredità storica urbana un valore attuale non è quello di tradurla in forme più o meno adatte alla vita moderna, ma di conservare in interi quartieri cittadini gli ambienti e i metodi di vita tradizionale accresciuti con quelli attuali, adeguati alle esigenze locali.

Dalle relazioni emergono altri validi elementi per il patrimonio architettonico e quello paesaggistico che costituiscono, attraverso il turismo, un’autonoma risorsa capace di produrre incremento dei redditi.

E’ altresì da sottolineare che la prima caratteristica del progetto urbanistico salentino è la sua flessilità. Con questo termine si vuole intendere sia la facoltà di graduare nel tempo, a seconda delle obiettive priorità, l’attuazione degli interventi previsti nel Progetto – avendo cura di mantenere un equilibrato rapporto fra le città – sia di adattare alle mutevoli esigenze che via via si manifestano in un determinato centro la tipologia degli interventi stessi.

Tra gli indirizzi operativi risulta, di valido apporto, l’individuazione degli interventi da realizzare e delle iniziative da promuovere nei vari centri  che richiede, in primo luogo, un’indagine conoscitiva che consenta di avere una visione globale dei valori ambientali, sociali, economici e culturali da recuperare e valorizzare:  con inizio dalla salvaguardia del patrimonio archeologico, monumentale ed artistico, con il risanamento conservativo e con destinazione d’uso ai fini culturali, scientifici e sociali, alla riqualificazione del tessuto edilizio abitativo, con adeguamento delle infrastrutture e dei servizi pubblici, dalla tutela delle risorse naturali e paesaggistiche all’incremento delle attività produttive (agricole, artigianali, commerciali e turistiche).

Le relazioni che articolano l’incontro di lavoro risultano indirizzate a un preciso confronto di idee e di realtà ambientali, di eventi e di uomini nel tempo e costituiscono linsieme delle esperienze che gli esimi conferenzieri convenuti hanno meditato sulla scorta di preziose ricerche sui numerosi centri del Salento, arricchendo così gli indirizzi di lavoro – coordinati dal prof Ciro Robotti —  necessarie ad acquisire un compendio di conoscenze adeguato al progetto da sviluppare.

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